12 luglio | Stefano Bartezzaghi su agonismo, gioco e guerra

Venerdì 12 luglio alle 21:00 (ingresso libero) nel Chiostro degli Agostiniani in viale Michele De Pietro 10 a Lecce il sesto appuntamento della decima edizione della rassegna di giornalismo e comunicazione politica “Io non l’ho interrotta” ospiterà la presentazione di “Chi vince non sa cosa si perde. Agonismo. Gioco. Guerra” di Stefano Bartezzaghi (Bompiani). La serata si aprirà con “Love harder. Le ragazze iraniane camminano davanti a noi” di Barbara Stefanelli, vicedirettrice vicario del «Corriere della Sera» e direttrice del magazine «7». (Solferino). In chiusura invece si parlerà di “Divorzio. Storia e immagini del referendum che cambiò l’Italia” di Edoardo Novelli e Gianandrea Turi (Carocci editore).

È da quasi mezzo secolo ormai che ci hanno insegnato ad amare la competizione. Hanno però omesso di specificare se la competizione vada intesa come gioco, come sport, come concorrenza o come guerra. Nel frattempo la distinzione è ancora possibile giacché sulla scena occidentale è tornata la guerra. Lo stesso gioco si è peraltro fatto crudele e la scena di alcune delle più ammirevoli e anzi gloriose campionesse olimpiche che hanno puntato il dito sui problemi di salute mentale che lo sport ormai arriva a comportare non può non impressionare chi desideri dello sport conservare una visione sostanzialmente gradevole. Tra questi ultimi cultori dell’illusione (in-lusio) vi è l’autore del libro, Stefano Bartezzaghi, che negli ultimi anni ha così cercato di verificare se le sue idee sul gioco abbiano ancora a che fare con il mondo contemporaneo. Gli si è di conseguenza parato davanti il tema dell’agonismo, nelle sue diverse incarnazioni: nel gioco, nello sport, nella società, nell’economia e nelle relazioni internazionali.

Stefano Bartezzaghi è docente di Semiotica della creatività all’Università IULM; collabora con la Repubblica. Ha pubblicato saggi, raccolte di giochi linguistici, enigmistici e letterari e ha scritto la prima storia italiana del cruciverba, L’orizzonte verticale (2007). Ha curato e commentato la nuova edizione degli Esercizi di stile di Raymond Queneau, nella classica traduzione di Umberto Eco (2001). Per Bompiani ha pubblicato Parole in gioco (2017), Banalità (2019), Mettere al mondo il mondo (2021) e Chi vince non sa cosa si perde. Agonismo Gioco Guerra (2024).

La decima edizione di Io non l’ho interrotta è organizzata dell’associazione Diffondiamo idee di valore, in collaborazione con Coolclub, con il coordinamento di Pierpaolo Lala Gabriella Morelli, nell’ambito della quarta edizione di Agostiniani Libri, rassegna letteraria del Comune di Lecce e della Biblioteca Ognibene.

Info e programma iononlhointerrotta.com